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Medolla e Rock No War insieme per i bambini della Sierra Leone
Grazie al fotovoltaico della scuola donata dopo il terremoto, finanziato un progetto di solidarietà.

Solidarietà che genera altra solidarietà, e così un progetto nato a Medolla all’indomani dei terremoti del 2012 continua oggi a portare i suoi frutti, sempre a vantaggio dei bambini, ma in Sierra Leone. Questo grazie ai proventi dell’impianto fotovoltaico che serve la Scuola dell’Infanzia “Rock No War”, donata dall’omonima associazione al Comune della Medolla grazie a una straordinaria gara di solidarietà e inaugurata nel marzo 2013, meno di un anno dopo il sisma che sconvolse il territorio della Bassa modenese. In base a un accordo stretto al momento dell’ideazione del progetto tra l’amministrazione comunale e Rock No War, i proventi della produzione di energia sostenibile del polo scolastico sono stati devoluti a un progetto di alfabetizzazione digitale dei bambini e delle bambine in Sierra Leone, che prevede la realizzazione di due strutture, la prima in una zona interna del paese situata a nord di Freetown, nel Villaggio di Kakendema, la seconda in una periferia di Freetown, nel villaggio di Grafton, dotate di computer, wifi, climatizzazione, alimentate da impianto fotovoltaico e con gli arredi necessari per ospitare una biblioteca per gli studenti delle due comunità. I lavori, già parzialmente finanziati per un importo intorno ai 30.000 euro, dovrebbero concludersi intorno al mese di aprile, come da report dell’associazione Africsid odv Africa - Cooperazione Solidarietà Sviluppo Internazionale odv, che segue il progetto in loco. A presentare l’iniziativa nella Sala del Consiglio del Comune di Medolla, oltre al sindaco Alberto Calciolari, il presidente di Rock No War e cittadino onorario di Medolla Giorgio Amadessi e Filippo Molinari, sindaco di Medolla dal 2009 al 2019. Con loro anche Simon Koroma e Giorgio Bonini di Africsid. In collaborazione con Rock No War Medolla ospiterà domenica 12 gennaio, come parte del cartellone del Teatro Comunale “W. Facchini”, lo spettacolo “Pari e patta – La storia di Luciano Pavarotti”, testo di Matteo Manfredini raccontato da Enrico Salimbeni.

Alberto Calciolari: ”Ringrazio ancora una volta Rock No War per quanto ha fatto per la nostra comunità nel momento più drammatico della sua storia recente, e per come lo ha fatto, generando con questo ulteriore progetto solidarietà da solidarietà, scommettendo sempre sui più giovani, e quindi sul futuro. Medolla ha di certo fatto proprio questo valore, continuando a scommettere sulle nuove generazioni, come gli attuali cantieri dell’ampliamento del nido e della nuova mensa dimostrano, perché vogliamo essere un paese dove sia sempre più bello crescere i propri figli”.

Giorgio Amadessi: “Rock No War è attivo da oltre vent'anni sul fronte della solidarietà nazionale e internazionale con una particolare attenzione all’infanzia. Proprio perché la solidarietà non ha confini, è vicinanza, supporto, condivisione e valore fondamentale legato alla crescita, il
“Progetto di Alfabetizzazione digitale dei bambini e ragazzi in Sierra Leone” rappresenta un naturale proseguimento del cammino iniziato dodici anni fa con la costruzione del Polo Scolastico 0-6 di Medolla. Progetto che rientra pienamente nel motto "la solidarietà produce solidarietà", che era alla base della promessa fatta a Mons. Biguzzi, all'epoca Vescovo proprio di Makeni in Sierra Leone”

Filippo Molinari: “Quella con Rock No War è stata una delle collaborazioni più entusiasmanti della mia esperienza da sindaco perché fin da subito ha avuto quali capisaldi la speranza e la solidarietà. La speranza di superare un momento durissimo guardando al futuro, anche grazie a un polo scolastico di ultima generazione. La solidarietà di quanti hanno donato risorse, tempo, disponibilità affinché ciò potesse accadere. Ma, da subito, con Giorgio Amadessi, che non smetterò mai di ringraziare, ci siamo detti che speranza e solidarietà non dovevano fermarsi a Medolla, ma da lì ripartire, per essere rimesse in circolo e creare nuove opportunità per altri. Oggi sono molto felice di vedere che questa idea si concretizza e che da un grande gesto di solidarietà che ci ha visti protagonisti come comunità medollese ne nascano altri. Il sisma ci ha insegnato che non eravamo soli e, oggi, diciamo anche noi “non siete soli”.

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Ultimo aggiornamento: 11-01-2025, 13:15